«Eccomi qua: sono venuto a vedere lo strano effetto che fa la mia faccia nei vostri occhi.»
Sono venuto al mondo a Ruvo di Puglia, la città di mio padre, il 13 maggio 1971. E tutte le volte che ci ritorno, il cuore batte più velocemente.
Dopo un’interminabile gavetta iniziata nel 1987, collaborando con le principali testate giornalistiche locali e nazionali, sono diventato giornalista professionista nel 2003 con una tesi sulla Resistenza in terra di Puglia. Nel 2007 mi è capitato di vincere il Premio “Michele Campione” di giornalismo, nella sezione carta stampata.
Per molti non fu una sorpresa. Quando ero uno studente del Liceo Classico, infatti, avevo avuto la possibilità di sciogliere le mie lodi critiche al poeta Orazio direttamente in loco, venendo ricambiato postumo con il Premio speciale della giuria al “Certamen Horatianum” di Venosa nel 1989. Per me fu bellissimo.
Mi è poi successo, a distanza di tanti anni, di conseguire il titolo accademico di Dottore di ricerca in Storia della Scienza e navigare nel mare dei “social media” da docente a contratto di Psicologia della Comunicazione digitale presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari.
Tra le pubblicazioni a me più care, quelle a cui sono più legato, “Storia di un musicista” (2001), “Good news and bad news” (2010), “Mens sana in corpo libero”(2012) e “Karl Marbe: un uomo al lavoro nelle officine della mente”(2015).
Dal 2011 sono membro della Sociedad Española de Historia de la Psicologia (SEHP).
Amo a dismisura l’arte, con particolare attitudine ad apprezzarne l’aspetto edifagetico. Per questo illustre motivo, mi hanno costretto (con mio estremo piacere) ad assumere il ruolo di Fiduciario della Condotta Slow Food delle Murge.
“Non siamo più importanti degli altri animali.
Siamo solo più carichi di responsabilità.”
Nella mia carriera giornalistica ho intervistato gente come Gigi Proietti, Carla Fracci, Lucio Dalla, Renzo Arbore, Gegè Telesforo, Albano Carrisi, Beppe Menegatti, Pippo Baudo, Gianni Minà, Claudio Baglioni, Franco Migliacci, Erri De Luca, Katia Ricciarelli, Franco Califano, Lino Banfi, Giobbe Covatta, Piergiorgio Odifreddi, Giuliana Sgrena, Nichi Vendola, Maurizio Gasparri, Ignazio La Russa, Adolfo Urso, Antonio Di Pietro, Roberto Formigoni, Carlo Taormina, Pino Scaccia, Marialuisa Busi, Fabio Zavattaro, Enrico Ruggeri, Attilio Romita, Francesco Giorgino, Maria Soave, Radiodervish, Francesco Baccini, Cristiano Malgioglio, Marina Rei, Dirotta su Cuba, Kevin Stea, Umberto Smaila, Kledi Kadiu, Sandra Milo, Michele Emiliano, Marco Baldini, Beppe Fiorello, Catena Fiorello, Maurizio Marinella, Raffaele Paganini, Donatella Rettore, Alexia, Zvonimir Boban, Evaristo Beccalossi, Marco Materazzi, Cheb Khaled, Marina Ripa di Meana, Candida Morvillo, Nino Frassica, Antonio Caprarica, Tony Hadley, Belen Rodriguez, Nora Mogalle, Guillermo Mariotto, Patrizia de Blanck, Riccardo Scamarcio, Alan Sorrenti, Andy Fletcher (Depeche Mode), Gianni Berengo Gardin, Stefano D’Orazio, Mario Biondi, Justin Mattera, Silvana Giacobini, Denny Mendez, Antonio Rossi, Carlo Petrini, Gualtiero Marchesi, Gianni Ippoliti, Anna Tatangelo, Stelvio Cipriani, Emilio Solfrizzi, Marisa Laurito, Fabio Volo, Rocco Papaleo, James Senese, Giorgio Panariello, Tony Esposito, Noa, Peppe Barra, Nino Buonocore, Romeo Anconetani, Beppe Dossena, Roberto Gervaso, Mario Luzzatto Fegiz, Gigi Marzullo, Iskra Menarini, Loredana Lecciso, Patch Adams, Alfonso Iaccarino, Walter Nudo, Bedy Moratti, Dario Vergassola, Sahan Delijani, Michela Marzano, Daniela Farnese, Jo Squillo, Franco Miseria, Diego Della Palma, Alviero Martini, Achille Bonito Oliva.
Nessuno di essi, vi giuro, ebbe a lamentarsene.
Oggi abito il web. Ma amerò sempre e per sempre la mia magica professione. Nonostante i giornalisti.