I semi piantati nel giardino della Conoscenza germogliano in piante innovatrici. Diamo il benvenuto, nella grande famiglia territoriale di Slow Food, ad un neo dottore della nostra Università di Scienze Gastronomiche. Egli è Raffaele Moretti, andriese e, quindi, murgiano, laureatosi lo scorso 8 marzo a Pollenzo, durante un suggestivo Graduation Day visionabile seguendo il link allegato. Di Raffaele e della sua strada, raccontiamo qualcosa, pubblicando di seguito una breve intervista in tre domande.
Raccontaci chi sei e qual è l’argomento della tua tesi di laurea.
“Sono un ragazzo nato ad Andria, nel mezzo della terra murgese, tra i fantastici panorami offerti dal promontorio del Gargano, e i colpi d’occhio della maestosa terra Salentina. Sono un curioso che conosce la sua terra e le sue origine, ma anche i suoi difetti. Appassionato da sempre all’agribusiness, un po’ per vocazione, un po’ per tradizione familiare, ho deciso di fare diventare questo mondo parte della mia vita professionale. La mia tesi con a titolo, “l’E-commerce nell’agribusiness: il caso studio di Natoora Ltd”, cerca di spiegare il tema dal punto di vista letterario, con l’auspicio, per chi legge, di comprendere a fondo le possibilità offerte da questa nuova frontiera di vendita con lo scopo di sviluppare le potenzialità della mia terra, e del Made in Italy in generale”.
Grazie alle competenze acquisite duranti i tuoi studi in Scienze Gastronomiche, puoi evidenziare alcune potenzialità del tuo territorio e dei suoi prodotti?
“La vicinanza al mare che rende favorevole il turismo, le forti radici agricole e le grandi tradizioni gastronomiche, portate avanti da autentiche istituzioni come le nostre nonne, fanno della mia terra un terreno fertile per lo sviluppo del mondo agro-alimentare e gastronomico, in particolare. Sicuramente il patrimonio non manca, ma altrettanto sicuramente non sono tantissime le figure professionali che possano cavalcare la scia dell’evoluzione del mondo del cibo, intercettandone i trend e progettando soluzioni innovative. Certamente il turismo enogastronomico è presente, ma ha bisogno di continui stimoli”.
Cosa porti con te di questi anni di studio a Pollenzo?
“La potrerò dentro come una delle esperienze più intense e belle della mia vita, poiché mi ha dato la fortuna di conoscere personalità di spicco all’interno del mondo culinario, come chef e amanti del patrimonio gastronomico. Ringrazio sopratutto la comunità di Pollenzo, quel luogo magico e incantevole e unico nel suo genere per la possibilità che fornisce di creare rapporti di passione ed interesse”.
https://www.unisg.it/…/venerdi-8-marzo-graduation-day-2019…/