C’è sempre tempo per piangere e stramaledire le donne, il tempo ed il governo. Dopo la Candelora, la festa della luce, l’agricoltore medio si rimette lentamente in marcia, cercando, mai come dopo questa Waterloo, di rimettere in piedi i cocci di una devastazione senza precedenti. Ciò non vuol dire, però, che anche in questo annus horribilis per l’elaicoltura, non si siano toccate punte di eccellenza, anche a casa nostra, nonostante il martirio delle piante, flagellate a sud di Bari dalla Xylella Fastidiosa ed a nord della capitale pugliese dalla gelata del marzo scorso.
La solita posse di volenti e valenti assaggiatori di olio extravergini d’oliva si è riunita per una seduta di assaggio, in un locale andriese oramai divenuto tabernacolo di sapore, grazie sopratutto alla cura di Michele Muraglia, il suo appassionato patron. “EST! Vinum et Cibus” (eh si, noblesse oblige) è il nome del locale, intitolazione che sarebbe piaciuta tanto a titani della cucina come Luigi Veronelli il quale, per bocca del suo più fedele epigono, il collega Claudio Riolo, preferiva chiamare per nome tricolore (stavolta ancora di più, in latino) la materia della tavola, oggi terreno linguistico anglofono.
Tante sorprese nella degustazione, in cui sono passati in rassegna olii da cultivar meno conosciute, come la Coroncina marchigiana, l’Ogliarola di Carpino, le sicule Biancolilla e Nocellara del Belice, la Caninese, prima di concludere con la nostra Coratina in purezza, anche denocciolata, in una sua declinazione di lusso.
Il risultato è cibo per la mente e spazzaneve per i pregiudizi. Anche a latitudini differenti dal parallelo della Puglia si possono ottenere prodotti di grandissimo pregio, persino più curati di quelli a cui i mercato si è assuefatto.
Un bel dibattito, due graditissime presenze, sempre pronte ad accorrere al richiamo dell’Associazione Extravagante, da qualche anno presidio di conoscenza nel panorama olivicolo locale: il capo panel Nicola Perrucci, che ha guidato gli assaggi, e Savino Muraglia, tycoon del marketing olivicolo e quarta linea di sangue di una famiglia olivicola che ha saputo distendere lo sguardo nel futuro.
Tutto il resto ha fatto la cucina di EST! La curiosità è stata benvenuta.